Energy storage, più di 10 GW installati nel 2023  

Lo rivela il monitoraggio del mercato europeo sull’energy storage (EMMES), alla sua ottava edizione 

Articolo a cura di Elena Colombo

 Nel corso dell’ultimo anno l’accumulo energetico in Europa (UE e non UE) ha raggiunto 10,1 GW: un risultato inaspettato, che segna un netto incremento rispetto al 2022, dove l’energy storage era arrivato a 4,5 GW, meno della metà. Inoltre, si prevede che la capacità energetica di questi contatori crescerà di sei volte negli anni a venire. 

A comunicarlo è il report annuale, giunto all’ottava edizione, che raccoglie i monitoraggi dell’European Market Monitor on Energy Storage (EMMES), un database interattivo che monitora oltre 3.000 progetti di energy storage. Il report fornisce una panoramica del mercato dell’accumulo di energia elettrica, accompagnato da dati e analisi di mercato con previsioni fino al 2030.  

A che cosa è dovuta questa crescita? 

“Le motivazioni di questa crescita sono multiple”, spiega Jacopo Tosoni, responsabile delle politiche di EASE. “Negli stati membri ci sono driver abbastanza diversi, in alcuni casi sono le migliori condizioni di mercato. In altri casi, le ragioni vanno ricercate nei regimi di sostegno, oppure nei capacity market. A volte i progetti sono stati lanciati in periodi precedenti, ma sono stati implementati in seguito. Inoltre, tante soluzioni di stoccaggio stanno diventando più economiche, e quindi è più facile sviluppare un progetto di energy storage competitivo.”  

Va ricordato che l’energy storage è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo: accumulando energia, infatti, è possibile utilizzarla in momenti diversi, ovvero quando e dove è più necessario. Scompare il vincolo del consumo immediato, fornendo più flessibilità al consumatore: un punto chiave della transizione energetica. 

I risultati del monitoraggio EMMES 

Le nuove installazioni del 2023 sono divisibili in due categorie. La prima è quella dei BtM, un sistema di stoccaggio che solitamente è installato dietro il contatore (da qui il nome, “Behind the meter”), che costituisce circa 7GW dei 10 GW totali installati nel 2023. I BtM sono di solito di proprietà dei singoli clienti, aziende o fornitori di servizi terzi. Un esempio di BtM sono i pannelli solari che si trovano sul tetto di una singola abitazione.  

I restanti 3GW sono FoM, “Front of the meter”, ovvero installazioni che avvengono prevalentemente a livello di rete. La differenza sta nel fatto che i BtM si concentrano sulle risorse energetiche distribuite e sulla generazione e lo stoccaggio di energia a livello locale, come per esempio le installazioni residenziali.  I FoM, invece, sono più focalizzati sulla generazione di energia centralizzata su larga scala. Un esempio di FoM può essere una centrale elettrica, di qualsiasi tipo.  

La distribuzione di energy storage in Europa 

Dal report, emerge che i mercati leader per la capacità di stoccaggio energetico a livello europeo sono Regno Unito, Germania e Italia. Commenta Tosoni: “Il Regno Unito tende ad avere generalmente condizioni di mercato molto buone, è stato uno dei primi paesi a introdurre l’energy storage. È il mercato più maturo a livello europeo”. La crescita in Germania, spiega Tosoni, è dovuta principalmente a buone condizioni di mercato e ai regimi di sostegno. 

Qual è il ruolo dell’Italia?   

“Nel caso italiano, la crescita è dovuta innanzitutto al Superbonus: c’è stato molto più supporto nelle installazioni di stoccaggio a livello residenziale (BtM). Per quanto riguarda i FoW, la ragione principale è il capacity market di Terna, che ha portato a molti progetti che sono nati nel 2023.” 

Gli incentivi legati al Superbonus hanno permesso una crescita a livello italiano che Tosoni definisce “inaspettata”. Questo legame con il Superbonus, però, è anche indice del fatto che non si prevede un’ulteriore crescita nei prossimi anni. Dopo il boost nel residenziale, le installazioni future in Italia si concentreranno di più sul FoM 

Rimane fondamentale il supporto da parte dei policy makers: “È chiaro che i responsabili politici attribuiscono grande importanza all’energy storage. E questo è il caso dell'Italia, del Regno Unito e della Germania. Naturalmente ci sono le condizioni di mercato, i regimi di sostegno, ma anche un ambiente in cui Terna e Arera hanno compreso il ruolo dello stoccaggio di energia. Se i policy makers attribuiscono valore agli energy storage, gli investitori saranno più incentivati a farsi avanti.”